Chirurgia mini-invasiva
Cos’è la chirurgia mini-invasiva
La chirurgia mini-invasiva è un insieme di tecniche che permettono di svolgere una procedura chirurgica attraverso tagli di pochi centimetri, riducendo al minimo il trauma dell’operazione. Rispetto alla chirurgia tradizionale (a cielo aperto) che prevede un taglio di parecchi centimetri per esporre la parte da trattare, la tecnica mini-invasiva permette di raggiungere l’area su cui intervenire con degli strumenti come telecamere, luci e bisturi, che passano attraverso fori di qualche centimetro.
Rientrano nella chirurgia mini-invasiva infatti la laparoscopia, l’endoscopia e la chirurgia robotica. Con la chirurgia mini-invasiva oggi si possono fare tutta una serie di interventi: oltre all’osservazione e alla diagnosi, si possono asportare parti anatomiche e tumori, ripristinare funzionalità a livello di cuore polmoni, inserire protesi, fare dei trapianti…
L’approccio mini-invasivo è meno traumatico per l’organismo in quanto le manovre chirurgiche vengono condotte attraverso delle piccolissime incisioni in cui sono posizionate cannule che permettono il passaggio di strumenti molto sottili manovrati dall’esterno.
Rispetto alla chirurgia tradizionale (a cielo aperto o, in inglese open), l’intervento mini-invasivo, con le sue incisioni di dimensioni ridotte, riduce il trauma, quindi il tempo di ricovero e riabilitazione. C’è inoltre un minore rischio di infezione e un migliore risultato estetico.
Dal 2018 la tecnologia robotica è stata utilizzata presso la I Clinica Chirurgica dell’Università di Torino per il trattamento dei tumori del cardias e dell’esofago.
Vengono eseguiti con tecnica totalmente mini-invasiva (laparoscopica e robotica) sia l’intervento in duplice accesso (addominale e toracico) sia l’intervento in triplice accesso per i tumori dell’esofago medio e cervicale (toracico, addominale e cervicale). I vantaggi per i pazienti garantiti da questa modalità di accesso sono evidenti in termini di ridotto dolore, precoce dimissione dalla terapia intensiva e dalla degenza, ridotte complicanze polmonari con analoghi risultati da un punto di vista oncologico rispetto al trattamento tradizionale.
Laparoscopia
La chirurgia laparoscopica è una tecnica chirurgica mininvasiva, quindi con incisioni piccole, che viene impiegata sia in fase di diagnosi sia di trattamento di alcune patologie. A seconda della finalità possono variare il numero delle incisioni perché, in quella terapeutica, devono essere introdotti anche strumenti chirurgici.
Il nome deriva dallo strumento, laparoscopio, che viene introdotto durante la procedura chirurgica nell’area di intervento, ad esempio nell’addome. Il laparoscopio è un tubo sottile (circa 5-10mm di diametro) dotato di un sistema di illuminazione e di una telecamera a fibre ottiche che trasmette le immagini a un monitor. In questo modo il chirurgo può orientarsi all’interno dell’addome (o della pelvi) ed eseguire correttamente l’intervento.
I vantaggi della chirurgia laparoscopica sono numerosi. Anche se i tempi chirurgici non sono molto diversi da quelli della chirurgia tradizionale e può richiedere un’anestesia generale (quindi completa incoscienza del paziente) con la laparoscopia si ha un recupero postoperatorio molto più rapido, un rischio di complicazioni ridotto, un minor sanguinamento intraoperatorio e un minor impatto estetico e psicologico.
Laparoscopia diagnostica
Di solito per fare una diagnosi, si preferiscono procedure non invasive come la risonanza magnetica nucleare (RMN) e/o l’ecografia. Quando però questi strumenti non sono in grado di dare risultati chiari, può essere necessario ricorrere, in casi estremi, alla laparoscopia diagnostica che, nonostante sia minimamente invasiva, è pur sempre una procedura chirurgica.
In caso di tumore, la laparoscopia diagnostica offre la possibilità di prelevare, dall’organo malato, un piccolo campione di cellule da analizzare successivamente in laboratorio (biopsia). Inoltre, se il chirurgo riscontra un problema che si può (o si deve) risolvere immediatamente, la laparoscopia diagnostica può diventare, nel corso della stessa seduta, anche terapeutica.
Chirurgia Robotica
La chirurgia robotica o robotizzata è quella eseguita tramite l’utilizzo di robot.
È una tecnica molto avanzata, che permette al chirurgo di eseguire interventi in maniera molto precisa. Lo strumento chirurgico è fissato alle braccia del robot e lo specialista lo manipola da una postazione informatica. Il robot riproduce i movimenti del chirurgo. Rispetto alla chirurgia tradizionale, la robotica permette di praticare incisioni più piccole e precise, il tempo di recupero è più veloce e il dolore meno intenso dopo l’intervento.
I principali vantaggi della chirurgia robotica, rispetto alla chirurgia a cielo aperto includono: la minor perdita di sangue durante l’intervento chirurgico, meno danni a pelle, muscoli e tessuti, tempi di recupero più brevi e meno dolorosi, minor rischio di infezione, cicatrici più piccole e quindi meno visibili. Rispetto alla chirurgia laparoscopica, la robotica permette al chirurgo di vedere il campo operatorio in 3D rispetto alla 2D e dà una libertà di movimento in tutte le direzioni dello spazio, che consentono di eseguire in modo più preciso tecniche delicate.
Nella robotica, il chirurgo, a partire da una postazione informatica, dirige i movimenti del robot, che è dotato di tutti gli strumenti necessari per eseguire l’intervento. Lo specialista pratica delle piccole incisioni per introdurre gli strumenti nel corpo e l’endoscopio, un tubo fine dotato di telecamera. Ciò permette al chirurgo di vedere immagini in 3D dell’interno del corpo del paziente e di portare a termine l’intervento. Il robot imita i movimenti della mano dello specialista per eseguire l’operazione.
Per saperne di più clicca qui.